L’Italia vieta i prestiti al Minneapolis Institute of Art per le statue

L’Italia vieta i prestiti al Minneapolis Institute of Art per le statue

Si ritiene che l'antica statua sia stata rubata dall'Italia negli anni '70, secondo la procura.

ROMA, Italia – Il Ministero della Cultura italiano ha vietato il prestito di opere d’arte al Minneapolis Institute of Arts, a seguito di una lunga disputa con il museo americano su un’antica statua di marmo che si ritiene sia stata saccheggiata dall’Italia quasi mezzo secolo fa.

La controversia legale è iniziata nel marzo 2022, quando un tribunale italiano ha stabilito che il museo, noto come MIA, era in possesso illegale dello Stabiae Doriforo, una copia di epoca romana del Doriforo di Policleto, un'antica scultura greca.

Si ritiene che l'antica statua sia stata rubata dall'Italia negli anni '70, secondo la procura.

Mercoledì un portavoce del Ministero della Cultura italiano ha confermato il divieto, aggiungendo che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano era “fortemente convinto” della decisione. Il mese scorso Sangiuliano annunciò che il governo italiano stava lavorando per riportare la famiglia Doriforos in Italia dagli Stati Uniti.

Roma sostiene che la statua sia stata saccheggiata negli anni '70 da un sito archeologico a Stabiae, un'antica città vicino a Pompei, anch'essa ricoperta di lava e cenere durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Nel febbraio 2022, la procura italiana ha emesso un mandato internazionale per confiscare e restituire l'opera d'arte.

Ma in una conferenza stampa a Pompei nel febbraio – due anni dopo la richiesta – Nunzio Fragalliasso, procuratore capo presso il tribunale di Torre Annunziata, ha detto che “stanno ancora aspettando una risposta”.

Il museo americano, che ha acquistato la statua del Doriforo nel 1986 per 2,5 milioni di dollari, ha dichiarato di aver acquistato la statua dal mercante d'arte Elie Borowski solo dopo che il governo tedesco ha respinto la richiesta dell'Italia e l'opera d'arte è stata importata negli Stati Uniti.

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“Da quel momento, l'opera è stata esposta pubblicamente e ampiamente diffusa”, ha affermato il museo in una nota. “Sebbene si tratti di recenti notizie di stampa riguardanti la famiglia Doriforos, Mia ritiene che i media non siano il forum appropriato per affrontare accuse infondate”.

Il museo ha inoltre affermato di aver sempre agito “responsabilmente e proattivamente” per quanto riguarda le rivendicazioni riguardanti la sua collezione.

Tuttavia, ha aggiunto: “Laddove non è stata fornita alcuna prova, e anche laddove Mia ha prove che dimostrino ragionevolmente che la richiesta non è supportata, Mia si è rifiutata di trasferire l’attività”.

L'American Museum ha inoltre osservato che il divieto italiano “contraddice decenni di scambi tra musei”.

Il museo ha dichiarato: “In questo momento, e nonostante l’azione del Ministero (italiano), Mia rispetta i suoi obblighi riguardo ai prestiti concessi per garantire che i suoi colleghi italiani non soffrano a causa della decisione di divieto presa dal Ministero”.

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