Come il genio idroelettrico del padre di Einstein illuminò una città italiana nel 1899

MANTOVA, Italia – Più di un secolo fa, Hermann Einstein, padre del famoso fisico Albert Einstein, installò una turbina e un generatore idraulico presso il Mulino San Giuseppe a Canneto sull’Oglio, un piccolo comune della provincia settentrionale italiana di Mantova. Il miglioramento ha evidenziato per la prima volta le strade pubbliche del villaggio.

Il mese scorso, dopo un anno di ristrutturazione, ha riaperto in tutto il suo antico splendore l’antico mulino di via Molino lungo le rive del Naviglio. Ora, l’impianto, risalente al 1898, tornerà a fornire energia alla città sfruttando un piccolo dislivello su via Molino mentre l’acqua scorre verso il fondo del fiume Uglio.

“E’ stata un’idea di Hermann Einstein – il padre di Albert – alla fine dell’ottocento quella di sfruttare il salto del fiume”, ha detto Paolo Magri, direttore artistico di Garda Chiese, consorzio che tutela i corsi d’acqua, e si occupa di fognature . Collabora all’ampliamento e alla manutenzione delle reti idriche di irrigazione. Il mulino è stato restaurato sotto gli auspici di Garda Kizzi.

Abbiamo investito 460mila euro [roughly $531,000] Per costruire una centrale idroelettrica installando un trapano idraulico, una vite inventata da Archimede. Il grande matematico e inventore ha progettato la coclea per sollevare i fluidi, ma in questo sistema sfrutta la forza dell’acqua che scorre per produrre un movimento rotatorio che, grazie a un generatore, produce elettricità, ha detto.

La turbina Hermann Einstein ha una potenza massima di 16 kW; Il nuovo impianto potrebbe arrivare a 50. La produzione media annua dell’impianto sarà di 200.000-250.000 chilowattora, sufficienti a soddisfare tutto il fabbisogno di energia elettrica di circa 70 famiglie nel comune di circa 4.400 persone.

Nell’ambito di un’iniziativa per sensibilizzare i giovani all’opera di Hermann Einstein e mantenerne viva la memoria, il comune di Canneto sull’Oglio realizzerà un ponte pedonale e ciclabile rivolto alle scuole del territorio che collegherà il Mulino Einstein allo stabilimento di Cartara, situato più lontano a valle.

Le torri e il fiume a Canneto sull’Oglio. (Sergio Scalvini)

Il sindaco di Canneto sull’Oglio Nicol Ficcchia ha descritto il progetto come un riuscito mix di storia, tecnologia e attivismo ambientale. “Il Mulino San Giuseppe è un edificio di grande valore storico, ed è ora utilizzato per produrre energia pulita”, ha affermato.

J. Einstein e C

Hermann Einstein trasferì la sua famiglia da Ulm a Monaco di Baviera su invito di suo fratello Jacob nell’estate del 1880. Lì, i fratelli fondarono una società di ingegneria elettrica, Elektrotechnische Fabrik J. Einstein & Cie, che produceva attrezzature per la strada elettrica allora avanzata illuminazione. Con Hermann responsabile delle vendite e Jacob come tecnico, la fabbrica crebbe fino a impiegare circa 300 lavoratori, nonostante la concorrenza di altre società che alla fine portarono al fallimento dell’azienda nel 1893.

L’anno successivo, dopo che un ingegnere italiano si era convinto, i fratelli si trasferirono a Milano e costruirono una fabbrica a Pavia, 25 chilometri (22 miglia) a sud della città, a tempo di record. Tuttavia, nuovi problemi finanziari portarono a una battuta d’arresto anche questa azienda nel 1896. Sebbene la famiglia Einstein avesse perso la maggior parte dei propri soldi, il padre di Albert si avventurò da solo a fondare un’altra società di ingegneria, questa volta a Milano, con il sostegno finanziario di alcuni parenti.

Hermann Einstein. (dominio pubblico)

Hermann Einstein arrivò a Canneto sull’Oglio il 6 febbraio 1898, con l’obiettivo di sviluppare un innovativo sistema di illuminazione per il paese. Dopo aver svolto alcune ricerche locali, ha presentato alle autorità cittadine i progetti che sono ancora conservati negli archivi comunali.

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“La proposta è stata presentata al comune pochi giorni dopo l’arrivo di Hermann Einstein in paese”, ha detto l’assessore comunale Gianluca Butarelli, che sovrintende agli affari culturali. Nel settembre 1898, dopo complesse trattative, fu raggiunto un accordo. L’imprenditore tedesco ha affittato per 25 anni i Mulini Comunali di Madonna e San Giuseppe, che utilizzavano le acque del Naviglio per macinare il grano”.

A Canneto sull’Oglio, Hermann Einstein avviò un radicale ammodernamento dei macchinari del mulino San Giuseppe per creare una vera e propria “officina della luce elettrica” ​​installando una turbina e un generatore idraulico, pur garantendo che il grano fosse ancora macinato.

Veduta di Canneto sull’Oglio. (Daniele Spinoza)

L’accordo prevedeva anche la realizzazione di una rete elettrica ad uso pubblico e privato nelle principali vie del paese, in grado di alimentare 300 lampade ad incandescenza. Nel settembre 1899 il progetto fu completato e furono messe in funzione le nuove luci elettriche, facendo della città una delle prime in provincia di Mantova a vantare lampioni stradali.

Einstein non era un ebreo strettamente osservante. Tra il 1885 e il 1888 Albert frequentò una scuola elementare cattolica a Monaco, mentre a casa riceveva un’istruzione privata sulle basi della religione ebraica. Secondo il documentario,Einstein in Italia, recentemente trasmesso dalla RAI, Albert si recò a Canneto sull’Oglio con il padre nell’estate del 1900 per vedere il generatore e la rete elettrica. Ma il soggiorno di Hermann Einstein a Canneto sull’Oglio fu di breve durata e già nel marzo del 1900 vendette l’azienda al cugino Rudolf pur rimanendone il garante.

Il generatore idroelettrico del Mulino San Giuseppe a Canneto sul Uglio, nel nord Italia. (cortesia)

Sebbene la sua situazione fosse migliorata, Hermann Einstein continuava a sentirsi frustrato e preoccupato per le finanze. Lo stress ha avuto un effetto potente e la sua salute ha subito un duro colpo nei suoi ultimi anni. Il 10 ottobre 1902 Hermann Einstein morì di insufficienza cardiaca all’età di 55 anni a Milano.

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Oggi l’elettricità è data per scontata, ma all’inizio del XX secolo era un bene prezioso. A Canneto sull’Oglio l’eredità di Hermann Einstein risplenderà mentre i residenti ricordano la straordinaria innovazione che ha portato nella vita quotidiana della piccola comunità locale.

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