Lampedusa in Italia è “al punto di non ritorno” con i migranti, dice il sindaco della città

Lampedusa in Italia è “al punto di non ritorno” con i migranti, dice il sindaco della città

I migranti aspettano al porto per essere trasferiti sulla terraferma sull’isola siciliana di Lampedusa, in Italia, il 14 settembre 2023. REUTERS/Yara Nardi/foto del file Ottenere i diritti di licenza

LAMPEDUSA, Italia, 14 settembre (Reuters) – Il numero di migranti che arrivano sulle sue coste è sovraffollato, ha detto giovedì il sindaco della piccola isola italiana di Lampedusa, dopo che migliaia di persone sono arrivate dal Nord Africa su barconi negli ultimi due giorni.

Situata nel Mar Mediterraneo tra Tunisia, Malta e la più grande isola italiana, la Sicilia, Lampedusa è il primo porto di scalo per molti migranti che cercano di raggiungere l’Unione Europea.

“Nelle ultime 48 ore sono circa 7.000 le persone arrivate a Lampedusa, che le ha sempre accolte a braccia aperte”, ha detto il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino alla radio italiana RTL 102.5.

Ha aggiunto: “Ma ormai siamo arrivati ​​al punto di non ritorno e l’isola è in crisi”.

E ha aggiunto: “L’Europa e lo Stato italiano devono intervenire immediatamente con una rapida operazione di sostegno e un rapido trasferimento delle persone”.

La popolazione dell’isola è solitamente poco più di 6.000.

Alcuni migranti sull’isola si sono messi degli asciugamani sopra la testa per proteggersi dal sole di fine estate mentre aspettavano di essere processati dalle autorità italiane.

I filmati ripresi all’inizio della settimana mostravano code di fragili imbarcazioni piene di migranti, in attesa di attraccare al porto di Lampedusa. La capacità ufficiale del centro di accoglienza dell’isola è di circa 400 persone.

Centinaia di migranti sono stati trasportati di notte su un traghetto a Porto Empedocle, in Sicilia, dove sono stati accolti da volontari che distribuivano cibo.

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Questi arrivi rappresentano un grattacapo per il governo di destra di Georgia Meloni, che ha preso il potere lo scorso ottobre con la promessa di reprimere l’immigrazione.

La Meloni ha cercato di migliorare le relazioni con la Tunisia, da dove ora partono la maggior parte delle imbarcazioni, e a luglio la Tunisia e l’Unione Europea hanno firmato un accordo volto a frenare il flusso di migranti.

Un portavoce del Ministero degli Esteri italiano non ha commentato immediatamente quando gli è stato chiesto perché l’accordo, che prevedeva 1 miliardo di euro (1,07 miliardi di dollari) in fondi dell’Unione Europea per aiutare l’economia vacillante della Tunisia, non è riuscito a ottenere risultati sulla migrazione.

Dall’inizio dell’anno sono sbarcati via mare sulle coste italiane quasi 124.000 migranti, quasi il doppio rispetto al numero registrato nello stesso periodo del 2022.

Mercoledì il governo tedesco ha dichiarato di aver sospeso l’accordo con l’Italia per l’accoglienza volontaria dei rifugiati, accusando Roma di non aver onorato la sua parte dell’accordo.

Reporting aggiuntivo di Gavin Jones, scritto da Keith Weir; A cura di Janet Lawrence

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