“Grazie ai medici, li abbiamo chiamati eroi e poi li abbiamo macchiati, ma per noi fanno grandi sacrifici” – Corriere.it

“Sto un po ‘meglio, non tutte le rose ma l’aria di casa è buona”: dopo otto giorni di ricovero Eva Zanishi Sono stata dimessa dall’ospedale di Vimercate, dove è stata ricoverata per polmonite causata da Covid-19. “E ‘stata dura, una bella lotta – ci ha detto al telefono – sembrava aver vinto il primo turno ma penso che vincerò la partita. È una brutta bestia perché è diversa: prima ti fanno male tutte le articolazioni, poi ti fanno una specie di bronchite e un brutto raffreddore. Cambia continuamente”. Il presentatore, classe 1940, si è dichiarato positivo all’inizio del mese, e anche mentre era in ospedale continuava a mandare aggiornamenti social sulla sua salute: “La cosa peggiore è che ho ricevuto Polmonite bilateraleAvevo bisogno di ossigeno. Alla fine ti senti vuoto, come una borsa vuota. “Sto meglio, starò bene e mi riprenderò lentamente, ma non scherzare, devi stare molto attento.” Ancora una volta l’invito non delude la vostra cautela: “Non si può sottovalutare. È un mostro che esiste, si sta diffondendo, è altamente contagioso (tutta la mia famiglia l’ha capito) chi dice che le maschere non sono necessarie commette un crimine contro le persone perché non sanno cosa stanno dicendo. Dobbiamo difenderci con maschere e guanti. Puoi andare in giro, è giusto che non ti chiudi in casa – anche se devi restare a casa a una certa età – ma devi proteggerti e soprattutto rispettare gli altri. “Se finisci in ospedale, vedrai cosa c’è: stavo male, ma c’era chi era molto peggio di me”.

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Il messaggio è su Instagram

Proprio questa mattina su Instagram ha festeggiato le sue dimissioni con un videoclip che la riprendeva con alcuni medici e infermieri, che lei affettuosamente ha presentato come “ragazzi e ragazze meravigliosi”. Dobbiamo solo ringraziarli per il lavoro che fanno ogni giorno: “All’ospedale di Vimercate sono stati gentili con tutti: hanno fatto videochiamate e hanno consolato le persone (quasi tutte indossavano un casco a ossigeno). Abbiamo detto che erano angeli e che erano eroi, e subito dopo abbiamo iniziato a criticarli: sono professionisti, lavorano a maglia con due o tre paia di guanti, camicie e maschere, e rimangono così per otto o nove ore. Non possono toccarlo, non possono bere, non possono nemmeno urinare … Ti rendi conto delle condizioni in cui stanno lavorando? Poi c’è chi critica? Dovrebbero vergognarsi. C’è anche chi nega la situazione in cui si sono trovati gli ospedali in questo periodo: “La madre degli sciocchi è sempre incinta. Dobbiamo stare molto attenti, non sottovalutare e rispettare noi stessi e gli altri. E se un idiota dice che non c’è niente di reale e gli ospedali sono vuoti, beh, lascia perdere. Pazzi là fuori. C’è sempre stato e sempre ci sarà. ”

17 novembre 2020 (modifica il 17 novembre 2020 | 16:57)

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